processi naturali

Ho la tendenza a far perdere le mie tracce.essere oggetto di sparizioni apparentemente inspiegabili.è il naturale processo di difesa.si innesca al superamento del limite.nel momento in cui interrompo il flusso ed evito di darlo in pasto a cani che ne hanno apprezzato solo la forma e non la sostanza,pur essendo un piatto prelibato.non vuol essere nemmeno la fonte di espiazione per certi peccati che hanno giustificato sotto forma di accadimenti accidentali dovuti a stato confusionale diventati poi scelte qualificanti.Semplicemente non voglio più dovermi trovare nella situazione di dover arginare i pensieri-e in questo caso le parole scritte-per cause di forza maggiore.Le censure non giovano.Anche se tutto è diverso,ora,vorrei che il processo di difesa venisse meno,stavolta.Per far spazio.Ma ho eretto muri troppo alti,usato materiali resistenti,impastato la calce con tutta la fatica cardiaca passata….

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4 risposte a processi naturali

  1. Alessandro ha detto:

    Aprirci è terrificante.Calare le difese significa accogliere il dolore di cui siamo fatti e che quotidianamente portiamo.Siamo pieni di dolore e la più comune reazione è la paura.Siamo così pieni di dolore, nemmeno lo riusciamo ad immaginare, questo perché soltanto accogliendolo si può assaggiare la sua devastante potenza.Potenza che non vogliamo sentire a tutti i costi, siamo disposti a costruirci muri, castelli di illusioni, per aria, ed il problema è che guardandoci intorno non vedremo nient’altro che quel che conosciamo, la realtà che vediamo e il senso che diamo all’altro è legato imprescindibilmente a noi stessi.Ma è tutto quanto in noi.Quanta incomprensione, quanta ignoranza….E come osservare questo se non osservando me stesso!

  2. Alessandro ha detto:

    Anche solo comprendere di non sapere affatto fa emergere quel dolore che a tutti i costi tentiamo di coprire.Quanti di noi oggi credono di essere, credono di vedere e non si pongono di certo il problema di essere ciechi.E’ terribilmente spaventoso, comprendere che stiamo sopravvivendo dentro ad un sistema nel quale siamo nati e cresciuti e da esso ci siamo formati, esso è la nostra mente, siamo noi, ogni conflitto che c’è esternamente è anche soprattutto internamente.Siamo fatti di questo sistema e non sappiamo cosa ci sia all’esterno di esso, non conosciamo cosa ci sia al di fuori.Viviamo tutti in un apparente salute mentale, ma ignoriamo invece che siamo tutti matti.Matti perché nemmeno ci accorgiamo di quanta contraddizione c’è nelle illusioni che ci creiamo per non vedere la verità.Quando in un mondo di matti, qualcuno si accorge della propria pazzia, allora che accadrà?Siamo bambini spaventati e nemmeno immaginiamo quanto ignoriamo noi stessi.Il fatto è se vogliamo la pillola rossa o la pillola azzurra.Un caro saluto ed un augurio a te, come a me stesso e tutti quanti, di trovare quello che ognuno di noi sta cercando.

  3. Alessandro ha detto:

    Per quanto riguarda il tuo commento, sei tu che riconosci ciò che ha più valore o meno valore nelle mie parole.Le parole sono uno strumento, ed esso sono mezzo.Le parole non vanno credute ma capite.Questo è complicato perché siamo sempre condizionati da ciò che crediamo o vogliamo credere.Ciò che vogliamo vedere o non vediamo.Appunto si tratta del nostro vedere e della nostra mente.Appunto se si vuol mettere in discussione, per muoversi a fare esperienza di sé, unitamente alle parole e l’altro va imprescindibilmente messo in discussione la propria mente, le proprie percezioni che costruiscono la realtà e sé stessi.In poche parole, mettere-mettersi in discussione per fare esperienza propria.Però non c’è nulla da fare particolarmente, solo osservarsi con serietà, onestà e sincerità.Onestà e sincerità che è molto difficile mantenere, perché non ci immaginiamo quanto siamo disposti ad ingannarci ed imbrogliarci per non sentire.Un osservazione severa che però non deve colpevolizzare o giudicare ma riconoscere con compassione, prenderne atto per riconoscere ed accettare.Altrettanto difficile perché ciò che non vogliamo vedere in noi, spesso è proprio quello che giudichiamo nell’altro.E’ in questo modo che si comprende sempre di più che non c’è alcuna differenza vera tra sé e l’altro.Meglio concludere perché se stiamo seguendo bene, non ha alcuna importanza vera per te ciò che esprimo io, ma ciò che ha importanza vera per te è ciò che tu esprimi a te stessa.Un abbraccio.

  4. Alessandro ha detto:

    In verità non si esce mai dalla cerchia dei propri pensieri.Nelle mie parole non puoi vedere nulla che già non vedi.Questo perché non puoi far altro che vedere con i tuoi occhi, o meglio la tua mente.Ti ringrazio comunque per le parole che mi hai concesso di esprimere, in effetti forse mi sono lasciato trasportare e ho espresso molto più di quanto fosse necessario o opportuno.A presto. 🙂

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